In Abruzzo, 'celestino' viene usato per descrivere qualcuno con la testa tra le nuvole o un tantino sognatore.
Mario è proprio un celestino, ha dimenticato ancora una volta l'appuntamento al bar!
Espressione usata per indicare una persona che si atteggia da signore o superiore, spesso un po' boriosa.
Eccolo là, Gino fa sempre 'lu padrone' quando porta il cappello nuovo in piazza!
Invito a partecipare ad una sagra o grigliata, facendo riferimento scherzosamente al famoso sugo all'abruzzese e al buon cibo tradizionale.
Dai regà, questo weekend ce ne andiamo a fare la pecorara in montagna e ci sfondiamo de arrosticini.
Parola che gli abruzzesi usano in modo ironico per riferirsi a un luogo particolarmente caotico o disordinato, come fosse stato devastato.
Com'è andata la festa ieri sera? - Una vera catredà, mancava solo il parroco per dire messa!
Espressione abruzzese per descrivere qualcuno che prende o si appropria di qualcosa con molta abilità e destrezza.
Giuseppe, ieri sera ha 'arrubbato come un lupo' tutte le polpette dalla tavola senza farsi vedere!
Espressione abruzzese per descrivere un freddo così intenso da far sembrare che i balconi stessi potrebbero rompersi.
Ieri sera stavo a ciaccia' al bar, ma mamma mia, fa 'na fredd' che se spaccan li bann', mi so purtat lu plaid!
Espressione usata per dire di mantenere la calma o non preoccuparsi troppo delle cose.
Oh Giovanni, stitte acchiate! Non è finito il mondo solo perché hai perso il treno!
Un modo colorito per invitare qualcuno a tagliare corto e non perdere tempo in chiacchiere inutili.
Ahò, Gianni, te la smetti di narra' quacce e vieni a dare 'na mano col trasloco?
In Abruzzo, indica una persona sveglia e capace di sgusciare fuori da situazioni complicate con estrema facilità.
Guarda Alfredo, è proprio una scaloppina: si è infilato nella festa senza invito e ne è uscito con due bottiglie di vino!
Esclamazione abruzzese usata per indicare stupore o scandalo di fronte a qualcosa di inaspettato.
Quando Maria ha detto che partirà da sola per le Maldive, Luigi ha esclamato: 'Frizzicò! Ma come hai trovato tutti quei soldi?'.
Usato per descrivere qualcuno che va sempre con calma olimpionica in tutto ciò che fa.
Gino, sei proprio un lentocchio! Sei ancora al bar mentre noi siamo già arrivati in spiaggia.
Un termine affettuoso per indicare chi tifa per la squadra locale con entusiasmo e un certo orgoglio mountainesco.
Ogni volta che la nostra squadra gioca, il bar si riempie di pecorari pronti a festeggiare col vino buono!
Usato per riferirsi a qualcuno che parla tanto ma con poca sostanza, il classico 'tuttologo' da bar.
Oh, hai sentito Gianni oggi? Era un vero ciapparola, aveva una teoria su tutto dalla pizza alla politica!
Modo abruzzese per chiamare qualcuno particolarmente dolce e tenero, talvolta anche ironico per chi è troppo sdolcinato.
Oh zuccarittu, ma che stai a fa' con tutti sti cuoricini nei messaggi? Devi mica fare il cascamorto?
Usato per descrivere qualcuno che ha sempre un'espressione di fastidio o impazienza, come se qualcosa gli puzzasse continuamente sotto il naso.
Ehi Giulia, smetti di fare la facciastorta e goditi 'sta festa una buona volta!
Arte abruzzese di rilassarsi buttandosi sul divano dopo una giornata intensa, immobile come un blocco di marmo.
Dopo 'sta giornata in pastifico mi piazzo a casa e placo lu torcicollo con Netflix e coperta!
Espressione utilizzata per descrivere una situazione di panico o paura estrema, come se si fosse sull'orlo del trapasso.
Quando ha visto il conto del ristorante, sembrava stesse a fianc' e morte!
Espressione utilizzata per indicare un impegno che nessuno ha davvero voglia di rispettare, spesso usata prima di dover affrontare qualcosa di fastidioso o scocciante.
Ah domani ci sta quella riunione... M'arcaffe, non ci voglio andare proprio!
Esclamazione abruzzese per dire a qualcuno di andarsi a riposare o farsi da parte, in modo amichevole.
Dopo la terza battuta penosa alla cena, Giuseppe si è sentito dire: 'Oh Peppe, vatt'a cuscinar un po', va!'
Termine usato per definire una persona dura di comprendonio, come un vegetale che cresce tra le pietre. Un'adorabile zucca vuota.
Ma sei proprio un cecapietre! Ti ho spiegato tre volte come funziona il telecomando e ancora niente!
Modo simpatico per indicare qualcuno che cerca sempre di non pagare le spese comuni al bar, restando defilato.
Guarda quel giovanotto lì, è un vero sciacquabicchieri: sta a và alla toilette quando arriva il conto!
Espressione usata tipicamente quando uno decide di girare a vuoto, uscire senza meta precisa, solitamente per ingannare il tempo o non farsi trovare.
Che fai domenica? Boh, penso che mi faccio una volta in paese e vedo se becco qualcuno al bar.
Riferimento scherzoso a chi cammina con poco equilibrio o eleganza, come se avesse una gamba più corta dell'altra.
Ehi mambrillo, sei sicuro di saper ballare il saltarello senza inciamparti?
Si dice di qualcuno che è senza meta, un po' sbadato o smarrito come un pesce fuor d'acqua.
Marco oggi sembra proprio a ciuette del lago, si è perso tre volte cercando il bar!
Espressione abruzzese per descrivere qualcuno che scivola e cade in maniera goffa, tipicamente sulle natiche.
Tipo ieri sera Sandro, mentre cercava di ballare alla festa, ha fatto una figura... è caduto proprio come 'na pera!
Quando una persona si comporta in maniera ingenua o rimane un po' frastornata, come se avesse passato troppo tempo al lago di Scanno a osservare i pesci.
Ma guarda com'è confuso Marco, sembra che t'ha magnat li pess di Scanno!
In Abruzzo, 'cazzottina' è un termine affettuoso e scherzoso per indicare una piccola lite o battibecco tra amici.
"Oh Mario, che cazzottina avete fatto ieri sera al bar? Sembravate due galletti nel pollaio!"
Espressione polivalente abruzzese, usata per esprimere sorpresa, ammirazione o persino disappunto a seconda del contesto.
Hai comprato un'agriturismo tutto tuo? Ngulé, ma allora ce l'hai proprio il dindì!
Espressione abruzzese usata per dire che qualcuno ha fatto la figura dell'ingenuo o del pasticcione.
Gigì, hai prenutà lu puzzolètte davanti a tutti quando hai cercato di raccontare quella barzelletta sbagliata!
Espressione abruzzese per indicare una possibilità molto remota o qualcosa che probabilmente non avverrà mai, come attendere un oroscopo di successo improbabile.
Quando Francè ha detto che avrebbe vinto la lotteria leggendo l'oroscopo, gli ho risposto: 'Sì sì, a li trè sorche!'
È la versione abruzzese di 'essere spessi', metaforicamente usata per gente dura di comprendonio.
Quellì se lo spieghi mille volte ma non capisce, proprio uno stonzè!
In Abruzzo, un 'pennacchione' è un anziano che si atteggia a giovanotto usando modi di dire o abbigliamento da ventenne.
Guarda quel pennacchione con la felpa da skater e il braccialetto fluorescente, sembra uscito ieri dal liceo!
Espressione abruzzese per dire 'non ci posso credere', spesso utilizzata con ironia di fronte all'ovvio.
Hai finito tutta la pizza da solo? Ma' chettrà, e io? Mi lasci un pezzettino?
In Abruzzo, usato per riferirsi a qualcuno sempre in movimento o che non riesce mai a stare fermo, un vero iperattivo!
Giovanni è proprio mòbile, manco il tempo di finire il caffè e già sta organizzando una nuova scampagnata!
Espressione abruzzese per chi inventa scuse ridicole o palesemente false.
Giuseppe, lascia perdere le solite 'scuse de lu cazze', se non vuoi uscire dillo e basta!
Espressione usata per descrivere una persona che, persa nei suoi impegni e nel caos quotidiano, ignora completamente il calendario, come se ci facesse un falò.
Maria non ha più controllo delle sue scadenze: fa proprio la fochera col calendario!
Un modo abruzzese per dire 'prendere una cotta', letteralmente a indicare qualcuno che diventa di un colore rosso acceso.
Quando ha visto Luca, Maria si è appandata quatrano come un peperoncino!
Utilizzato per ironizzare su un marito che aiuta troppo in casa, quasi appiccicoso.
Se continua a stendere i panni così perfetti, Giulia gli cucirà le corna tra poco! Che sia diventato un curniciello?
Espressione abruzzese usata per indicare che si passa da un bicchiere di vino all'altro senza sosta, come se si seguissero le tracce del vino stesso.
Giovanni a ogni festa è sempre il primo a dire 'vette la frasca', e finisce che dobbiamo caricarlo in macchina!
Usato per descrivere chi vuole continuamente 'alzare' situazioni tranquille creando confusione, come una fetta di pane che non riesce a stare piatta nel tostapane.
Azz, Sandro non ti basta mai! Sei proprio un arricciapane quando siamo in pace!
Espressione pescarese usata per descrivere chi beve un po' troppo vino e diventa simpatica canaglia.
Dopo la festa in cantina, Marco era proprio un ciuccapicchio: ha chiesto al lampione se potesse portarlo a casa!
Tipico modo abruzzese di dire 'dare un'occhiata', ma sottintende sempre una velocità sospetta, come se stessi spiando qualcosa.
Mò vò a farmi na vijettà giù al bar, che c'è il torneo di briscola e voglio vedere chi bara!
Detto abruzzese per descrivere chi si atteggia troppo nella camminata, tipo che sembra avere un palo dietro la schiena.
Giovannì, ma ce l'hai il mal di schiena o sei solo un altro stumbàna oggi?
Un termine colorito abruzzese per definire una persona un po' confusionaria o pasticciona, spesso in modo affettuoso.
Guarda quel trimone di Mario, è riuscito a mettere zucchero nel sale e ora la pasta sa di dessert!
Espressione usata per descrivere una situazione incasinata o caotica, derivante dalla costruzione dei capanni di montagna fatti un po' all'impronta.
Quando abbiamo aperto il garage e visto tutto quel disordine, abbiamo detto: 'Mamma mia, sembra proprio che qui dentro ci siano le capanne avviticchiate!'
Un modo abruzzese per indicare un ficcanaso, qualcuno che si infila sempre nei fatti altrui senza essere invitato.
Giacomo è proprio un ciapitello, sa cose di te che nemmeno tu sospettavi!
Termine usato in Abruzzo per indicare qualcuno che è sempre occupato a fare mille cose contemporaneamente, come un cuoco impazzito tra i fornelli.
Non chiede mai aiuto, ma nel weekend finirà a spadellà senza nemmeno rendersene conto!
Espressione abruzzese che si usa quando qualcuno finalmente capisce qualcosa, ma con un ritardo clamoroso.
Dopo dieci spiegazioni su come funzionava la stampante, Michele ha fatto il ciapì lujje e ha finalmente capito!
Frase usata per indicare che qualcuno sta per mangiare un piatto abbondante o una grande quantità di cibo, spesso detto prima di un pranzo domenicale.
Lidia ha preparato le lasagne e guardando suo marito esclama: 'Mo' te magne 'n trappitello!'
Modo abruzzese per prendere in giro qualcuno che si comporta come se fosse di sangue blu, con un atteggiamento da re.
Senti principetto, se vuoi farti servire la cena a tavola, prima devi almeno apparecchiare!
Espressione usata quando qualcuno sembra perso nei suoi pensieri o imbambolato, come sotto l'effetto di un incantesimo.
Giovà, svegliati ché è mezz'ora che ammè state in incantesimo davanti al frigorifero! Quello non si svuota con la forza del pensiero!
Usato per descrivere una persona un po' strampalata e fuori di testa ma in modo affettuoso.
Mò guarda quel cillamatte che va al mare con la neve, non gliene frega niente a lui!
Modo abruzzese di dire 'fai qualcosa di sorprendente o inaspettato', spesso con un pizzico di ironia.
Daje, Giovanni, fa' nu fresse e chiedi finalmente a Maria di uscire stasera!
Detto usato quando qualcuno fa un fracasso tale da sembrare che voglia rompere una persiana, tipico delle case abruzzesi che vedono più vento dai monti che decibel.
Te lu giuro, se tompi n'ata cos, tua madre te spacca 'sta persiana!
Usato per descrivere una persona testarda e cocciuta come un mulo, tipico abruzzese!
Mario è più tostu 'nu mulo, non cambia idea manco se arriva lu Papa a convincerlo!
Espressione abruzzese usata per descrivere qualcuno che è sempre pronto a prendere tutto quello che può, specialmente a tavola.
Oh, ma chi t'ha invitato alla cena? Sei arrivato come un rubacel e hai svuotato tutta la pizza!
In Abruzzo, un 'ciangappone' è una persona che si presenta come ospite non invitato alle feste, sperando di mimetizzarsi e godere del buffet senza essere scoperto.
Ma chi è quel ciangappone che mangia tutte le pizzette? Non l'ho mai visto in vita mia!
Espressione abruzzese per descrivere qualcuno che mangia in modo eccessivo, quasi famelico.
Giovanni è venuto alla sagra e ha magnat' come 'na mazza: non ha lasciato manco le briciole!
Termine scherzoso abruzzese per indicare uno studente fannullone che pensa solo a mangiare.
Guarda quel ciucciapanza lì, invece di stare sui libri si è divorato tutta la dispensa!
Espressione usata quando qualcuno si impiccia degli affari altrui o vuole fare qualcosa di inutile.
Stavo per rifare tutto il sito internet da zero, e lui mi ha detto: 'Ma che te metti a fa’? Non serve!'
Usato per descrivere qualcuno che si impegna in un'attività con tanta energia, ma senza ottenere risultati tangibili, come se stesse cercando di muovere una barca remando con una zucchina.
Carmine cerca di riparare la vecchia Panda da giorni, ma sta solo remando come 'na zucchinià!
Significa prendere l'ascensore per fare il minimo sforzo, un classico di chi abita al secondo piano.
Ma guarda tu, pure stavolta scirella invece de farsi du’ gradini!
In Abruzzo, 'cafonazz'' è usato per descrivere un individuo particolarmente maleducato e sgarbato, spesso chiassoso.
Oh Luigi, ma devi sempre fare 'l cafonazz' al bar? Parlavi così forte ieri che pure i pescetti allo stadio t'hann' sentito!
Espressione per invitare qualcuno a rilassarsi o a non agitarsi troppo, usato spesso in contesti festosi.
Alla festa di ieri sera Carlo continuava a preoccuparsi della musica: 'Carlo, non ti sciare, bevi un bicchiere e balla!'
Espressione usata per indicare una persona all'apparenza rude, ma dal cuore tenero e gentile.
Non te preoccupà se Giuseppe t'ha risposto male, è solo un salam' de Roccamontepiano: poi t'offre sempre il caffè.
Espressione abruzzese scherzosamente usata per indicare una ragazza o donna di campagna con un carattere forte e deciso, come a dire 'Madonna delle pecore'.
Mo', guarda quella cicciarola, la nuova pastora col trattore rosso fiammante!
Termine usato per descrivere una persona che si infila in situazioni avventurose o incasinate, spesso senza pensarci troppo su.
Giovà è proprio uno scampaquacque; ieri ha deciso di fare rafting col gommone bucato!
Espressione iconica abruzzese per dire 'adesso' in maniera enfatica, quasi a sottolineare l'urgenza o la prontezza immediata.
Senti, se non mi dai una mano a finire queste lasagne mó di qua, te le magni fredde!
Espressione usata per indicare qualcuno che fa tante storie o scenate inutili, tipico di chi si agita per una sciocchezza, un po' come i figli delle lucciole.
Ma che te la prendi sempre così? Sei proprio un fiji de 'na lucha!
In Abruzzo, 'pecorone' non è solo una pecora grande, ma indica una persona che segue il gregge senza pensarci troppo su.
Ma guarda te quel pecorone di Mario, sempre a dire sì al capo anche quando gliele racconta grosse!
Termine affettuoso abruzzese per una persona in carne, ma sempre simpatica e di buonumore.
Guarda quel Pallò di Tonino, ha portato i pasticcini per tutti al solito!
Termine usato per indicare un bambino che fa il monello e sembra avere la testa dura come un vaso di terracotta.
Ah, quel Coccio di tuo figlio ha già rotto tre piatti oggi! È una giornata impegnativa.
Espressione abruzzese per dire di non possedere assolutamente nulla, spesso usata in modo ironico.
Ma te lo compri davvero il nuovo smartphone? 'Naah, teng' nu ciufol', ho appena abbastanza soldi per una pizza!
In Abruzzo, 'zenzere' è il termine affettuoso per una persona stravagante e originale come lo zenzero in cucina: un po' speziata e fuori dal comune.
Quella Maria è proprio na zenzere, non sai mai che sorpresa ti riserva quando la incontri!
In Abruzzo, 'sellino' si usa scherzosamente per indicare una persona piccola di statura e che si infila dappertutto.
Quel giuseppe sembra un sellino, riesce a sgusciare tra la folla alla festa del paese come se niente fosse!
In Abruzzo, 'lumnacà' si usa per descrivere qualcuno che è incredibilmente lento nei suoi movimenti o decisioni, proprio come una lumaca.
Oh Giuse', muoviti! A furia di andare così lumnacà arriveremo domani a casa tua!
Modo di dire abruzzese che significa smettere di fare confusione o calmarsi dopo un periodo di caos.
Dopo tutta quella festa è ora de spegnare la giostra e andà a dormì, che domani c'è da lavurà!
Termine usato affettuosamente per descrivere una ragazza un po' svampita o che fa qualche gaffe simpatica.
Stamattina Maria ha fatto cadere il caffè e poi si è accorta che aveva le scarpe diverse, una vera ciucciotta!
Modo abruzzese per descrivere qualcuno che si comporta da signore, soprattutto quando non c'è bisogno.
Giulì, e pijetela 'sta birra senza far tanti garisti, che oggi mica sì come 'n ospite!
Espressione abruzzese per indicare una persona sempre spensierata e rilassata, a cui non interessa mai troppo di nulla.
Marco, c'aveva 'na capa fresca anche quando gli è finito il pranzo in faccia al matrimonio!
'Aggenda' in dialetto abruzzese significa schiena, usato quando un carico pesa troppo.
Quell'armadio è così pesante che mi spezza l'aggenda!
Un'espressione abruzzese usata per descrivere qualcuno che resiste a ogni difficoltà, come un vero osso duro.
Ma quell'Antonio è proprio un vecchju arrustutu, nemmeno il terremoto lo scuote dal suo divano!
Termine abruzzese per definire una piccola chiacchierata o spettegolare sulla gente del paese.
Dopo il caffè andiamo a fare due passi e una bella zazzicchia sugli ultimi pettegolezzi!
Usato per indicare una persona che si atteggia in modo sgangherato e confusionario.
Ma stu sciapòcci di Marco ha fatto l'uscita con le calze diverse, pareva un pagliaccio!
Espressione usata quando qualcuno ha fatto una pessima scelta, quasi come un invito sarcastico ad accompagnare all'errore anche un piatto indigesto.
Hai comprato l'auto del cugino? Bravo, vatte a magnà 'na sinistra allora!
Espressione usata per dire a qualcuno di calmarsi o smettere di fare caos, simile a 'vai a prendere una boccata d'aria'.
Gianni, stai calmo! Se continua così, vai a finì ar'laghetto prima che ti prenda un colpo!
In Abruzzo si chiama 'sciacquatore' qualcuno che promette tanto ma poi cede alle difficoltà e non conclude niente.
Mario, smettila di fare lo sciacquatore! Hai detto che venivi al mare ma sei rimasto a casa con la suocera!
Espressione usata per incitare qualcuno a sbrigarsi o ad agire con urgenza, come dire 'muoviti!' in maniera più colorita.
Ci sta passa' lu treno! Oh, fa' 'nu squacquele e quitta no pizza di posto!
In Abruzzo, si usa per descrivere una persona goffa o che fa pasticci.
Guarda com'ha rovesciato il vino su tutto il tavolo! Sei proprio un pataccone!
Espressione usata per indicare un pianto esagerato e rumoroso, simile a un ululato.
Dopo aver perso alla briscola, Peppino ha fatto lu chiange del lup che tutta la contrada l'ha sentito!
Modo ironico per indicare una grappa artigianale che in realtà è talmente forte da strapparti le tonsille.
Dai, beviti un bicchiere di acquetta prima di uscire: ti scalda meglio del piumone!
Espressione usata per descrivere qualcuno che finge di sapere tutto ma non sa niente, come un pilota che si vantava ma non ha mai guidato.
Giacomo continua a parlare del suo nuovo lavoro, ma nessuno gli crede. A me pare proprio uno 's'esse capito pilota'.
In Abruzzo, 'pecorone' è usato per indicare una persona che segue il gruppo senza pensare con la propria testa, un po' come le pecore.
Giovà, ma sei proprio un pecorone! Sempre a dire sì a quello che dice Tonino!
Termine usato per definire una persona talmente lenta da sembrare un oggetto da museo, sempre con 'tanto di cappello'.
Giovà, ma muoviti a venì! Stai sempre lì fermo come 'nu muzè!
Espressione abruzzese per indicare un caffè che ti sveglia più che un appuntamento sgradito all'alba!
Dopo quella dormita, ci voleva proprio 'nu café d'aste si per tirarmi su!
Espressione abruzzese per indicare una persona che non capisce al volo: dura come una zucca!
Non fare la zuccunga, ti ho appena detto di lasciar stare quello strumento se no esplode tutto!
Termine abruzzese per descrivere una persona sporca, sia nell'aspetto che nei modi.
Ma com'è che sei sempre così lurdë? Sembra che non fai la doccia da un mese!
A Teramo si usa dire 'zinzillone' per indicare una persona che si atteggia a esperto in qualcosa, ma la cui competenza è dubbia.
Ma guarda chi c'è! Il nostro zinzillone preferito che dà lezioni su come cucinare lo zenzero senza aver mai visto un fornello!
Espressione abruzzese che significa essere colti in flagrante o scoprire qualcuno mentre fa qualcosa di nascosto.
Se ti continui a mangiare tutti i biscotti di nascosto, mo te becchia la medaglia la nonna!
Esclamazione usata quando qualcuno si comporta in modo sciocco o disorganizzato, come un bambino che non sa da dove cominciare.
Oh marò! Hai messo le scarpe al contrario di nuovo? Sei proprio un pantasโพn!