Termine affettuoso e un po' iperprotettivo per il nipote del cuore, usato spesso dalle nonne calabresi.
Oh niputiddhu mio, hai mangiato abbastanza? Qui ci sono ancora dieci chili di ‘nduja!
Indica una persona che ama godersi la vita senza troppi pensieri, spesso con un atteggiamento allegro e spensierato.
Mimmo è un vero scialacquari: ieri ha invitato tutti a cena e ha ballato fino all'alba!
Utilizzato per descrivere una situazione limite, come quando sei a un passo dal perdere la pazienza o cedere alla tentazione.
Quando Peppe ha detto che rubava la 'nduja dalla dispensa di sua nonna, io ero al confine tra il ridere e lo strangolarlo!
Termine calabrese per descrivere qualcuno che litiga spesso, quasi un pugile di strada.
Oh, se continua a far 'u mmazzunatùru, prima o poi si trova con il naso rotto!
Espressione calabrese usata per esprimere incredulità o stupore, come dire 'davvero?' con un tono di sarcasmo.
Hai finito tutti i compiti prima delle vacanze? Ma 'ncima, chi ti crede!
Espressione calabrese per indicare qualcuno che è rimasto senza parole o completamente sorpreso, come una statua in un parco.
Quando gli ho detto che mi trasferivo a Milano, è rimasto parchiàu con la forchetta sospesa nel vuoto.
In dialetto calabrese, il verbo 'tussiari' viene usato per indicare una persona che si lamenta continuamente, al punto da sembrare quasi irritante come un colpo di tosse persistente.
Non fare tanto il tussiaru e vedi di darti una mossa invece di lagnarti tutto il giorno!
Espressione calabrese per dire a qualcuno di smettere di lamentarsi o fare troppo chiasso inutilmente.
Basta, Giuseppe! Ti abbiamo sentito, mo' fattiti nu strillu e rilassati!
Un classico insulto calabrese per definire qualcuno che porta le corna, spesso usato scherzosamente tra amici.
Ehi Peppì, se non porti la pizza al prossimo calcetto, ti giuro che sei un curnutu a vita!
Termine calabrese per indicare un piccolo segreto o problema familiare tenuto nascosto che potrebbe esplodere da un momento all'altro, come una 'fontanella'.
Giuseppe, fai attenzione a non dire niente sulla funtanedda dello zio durante la cena di Natale, sennò ci scappa il finimondo!
Espressione calabrese per definire una persona che si fa mille problemi per ogni spesa, facendo conti su tutto.
Ma chi fai, u borsacuntu pure con il caffè? Offrilo e basta!
Maniera calabrese per dire che qualcuno è pieno di energia, come un vulcano pronto a esplodere!
Giovanni quando balla la tarantella è proprio un focu ardente, mi stanca solo a guardarlo!
Verbo calabrese che indica il chiacchierare senza mai arrivare al punto, tipico durante le infinite telefonate tra paesani.
Maria e Nunzia stanno certando da due ore e non hanno ancora deciso dove prendere il caffè!
Usato per indicare qualcuno che sembra sempre fuori pista o che pasticcia, specialmente in attività semplici.
Toto 'sta sempre a sbagghiara pure quando deve fare un caffè, e finisce a mettere lo zucchero nel sale!
Espressione usata per indicare l'atto di godersi la vita senza preoccupazioni, magari davanti a un bel piatto o in spiaggia.
Giovanni ha preso il sole in spiaggia tutto il giorno dicendo che stava scialarando mentre noi lavoravamo come matti!
Espressione calabrese che indica il dare buca o non mantenere un impegno. Quando dici che vai e poi non ti presenti, hai tirato pacco.
Oh ma Giovanni m'ha tirato pacco anche stasera, aveva detto di venire a mangiare la pizza e poi niente! Sempre u' solitu...
Usato in Calabria per descrivere una persona testarda o con la testa dura come il granito, incapace di cambiare idea.
Giovanni è proprio un capatosta, insiste a portarsi l'ombrello pure quando c'è il sole.
Verbo che significa divertirsi a più non posso, spassarsela alla grande.
Giovanni si è scialato alla sagra della 'nduja: non lo vedevi più tanto rideva e ballava con la zampogna!
Un termine affettuoso calabrese per riferirsi a una persona testarda come il filo di un capello che non si piega.
Zio, lascia stare Peppe. È un vero capedduzzu, non cambierà idea nemmeno se lo minacci col polpettone della zia!
Una chiacchiera infinita, spesso inconcludente e poco utile, ma fatta per tenere la bocca in movimento, proprio come quando si sgranocchia pane.
Ogni volta che Mara dice di avere un'idea brillante finisce per essere una lunga cciarla. Nemmeno il cane le sta più a sentire!
Termine calabrese usato per indicare le fughe d'amore, quando due innamorati scappano insieme per sposarsi di nascosto.
Quando lu Michele si è fattu fujitiendu cu Maria, tutte le comari del paese sono impazzite!
Verbo calabrese che indica mangiare con grande piacere e abbondanza, come se non ci fosse un domani.
Ieri a casa di nonna abbiamo scialato con una montagna di melanzane ripiene!
Espressione usata per indicare una relazione clandestina con qualcuno che ti fa girare la testa, letteralmente un 'amante segreto'. A volte detto di scherzo per qualcuno chi si fa troppi complimenti.
Vincenzino, nun mi dire che quelle rose so' per quella tua amanti janca!
Espressione calabrese per indicare un momento di grande difficoltà o tensione dove non sai come uscirne.
Mi ha chiamato il capo a rapporto, mi sento proprio 'u strittu!'
Usato per descrivere qualcuno così pieno dopo un pasto che non riesce nemmeno a pensare al dessert della nonna!
Dopo i maccheroni al sugo, mi so' stomacatu, manco 'na cucchiarella di tiramisù ci po' sta!
Termine usato per indicare una 'bevuta' esagerata, di solito quando qualcuno esagera con il vino tipico locale.
Dopo la sagra abbiamo fatto una scurucciata che ci ha fatto vedere le stelle anche di giorno!
Espressione che significa andarsene a dormire. I calabresi usano questo termine con l'idea di 'coprirsi' e quindi andare a letto.
Dopo tutti i panini con la 'nduja che ho mangiato, non vedo l'ora di jì 'nto mappa!
Si dice di un gruppo di persone che si raduna sempre per combinare qualcosa di strampalato.
Eccoli là, i soliti pitta 'e raduno del bar, da un caffè a conquistare il mondo!
Termine affettuosamente ironico per indicare una persona molto alta che fa capolino sopra la folla come un ospite inatteso.
Ogni volta che siamo in piazza, Giuseppe sembra uno spilungone in mezzo ai nani!
In calabrese, 'chiuri' è un modo colorito per dire di chiudere urgentemente la bocca a qualcuno che parla troppo.
Se non la smetti di lamentarti della pasta cruda, 'chiuri', o ti ci metto un tappo io!
Espressione usata per dire a qualcuno di calmarsi o di finirla col fare confusione, specie quando fomenta troppo.
Basta, Nino! Sciarega con tutte 'ste chiacchiere che ci fai venire il mal di testa!
Espressione per descrivere chi beve vino come se non ci fosse un domani, finendo sempre in uno stato confusionale post-pranzo.
Dopo il pranzo della domenica con gli amici, Luigi è uscito con i bicchieri a chiocca e ha iniziato a ballare la tarantella da solo in mezzo alla strada!
Un modo affettuoso per dire a qualcuno che è un po' lento o pigro, come un vitello che si prende il suo tempo.
A Franco, muoviti un po', sembra chi u vitellu quando cammini!
Espressione calabrese per chi non si accontenta mai di quello che ha, letteralmente 'assaggia e abbraccia'.
Giovanni ha già cambiato tre ragazze questa settimana... è proprio un tipo da 'assaggja e abbaccia'!
Espressione calabrese per descrivere il modo in cui qualcuno 'aiuta' facendo finta di strangolarti con un abbraccio affettuoso.
Giuseppe, invece di ringraziarmi, mi ha ndra-iulatu così forte che ho visto le stelle.
Espressione usata per indicare qualcosa di molto bello o che va particolarmente bene. Potrebbe essere tradotto con 'ottimo'!
Oh Franco, hai visto il nuovo ristorante in centro? Ndica, si mangia da Dio!
Modo calabrese per dire 'non fare storie' o 'obbedisci senza tanti discorsi'.
Mamma, perché devo sistemare la stanza? - Non ci girare attornu e fa' comu ti dicu!
Espressione calabrese per dire a qualcuno 'non sto capendo niente di quello che dici', spesso usata quando una persona parla troppo velocemente o usa un linguaggio complicato.
Maria, tra dialetti e paroloni, ti giuru ca cu tuttu ‘stu parlariu proprio non ti capu!
Godersi il momento in modo spensierato e piacevole, spesso accompagnato da cibo e compagnia.
Io mi scialo quando sto al mare con un bel piatto di 'nduja e una birra fresca!
Modo calabrese per dire che uno è davvero noioso e pesante, proprio come una pietra sullo stomaco.
Carmine, a ogni riunione sembri sempre più sticchiu! Ti giuro, mi fai venir voglia di prendere ferie!
Momento sacro della giornata in cui si va a fare una passeggiata al corso del paese, preferibilmente sfoggiando abiti eleganti.
Oggi pomeriggio ci facciamo 'na bella a passiata, così zia Rosa può commentare i tacchi nuovi di Maria.
Espressione usata per descrivere una persona che si crede un grande intellettuale, ma in realtà non la capisce nessuno.
Ehi, Peppe! Ancora a fare u spirtu i cuntrada? Nessuno ha capito di cosa parlavi ieri al bar!
Usato per indicare una persona che tocca tutto con irruenza e poca grazia, tipico di chi non sa stare fermo.
Peppino, non fare il violamana! La smetti di sbattere tutti quei piatti come se fossero pentole arrugginite?
In dialetto calabrese, si usa per indicare qualcuno che cerca di maldestramente risolvere problemi complessi senza successo.
Giovanni ha cercato di riparare il lavandino da solo... 'nci vitti na cosa mbatata!
Modo scherzoso per indicare qualcuno che ha esagerato un po' troppo con il vino locale.
Dopo la festa del paese, Gianni è tornato a casa così mbriaculuni che ha salutato la luna come se fosse sua nonna!
In calabrese, è uno che si infila dappertutto senza essere stato invitato o autorizzato, un po' come fa il prezzemolo.
Eh sì, Franco è proprio 'nu spertùsu: ieri l'ho trovato al matrimonio di mio cugino e nessuno sa chi lo abbia invitato!
In Calabria, cazzotu è usato per descrivere una persona particolarmente testarda e pronta a discutere, un po' come un pugile sul ring.
Ma tu si propriu nu cazzotu! Non molli mai l'osso, manco fossi Rocky Balboa!
Consiglio calabrese per rilassarsi con un buon caffè, spesso sottintende il bisogno di calmare i nervi.
Giovanni, dopo la litigata con la suocera, ti conviene fatti na tazza prima di tornare a casa!
Un termine affettuoso per descrivere qualcuno particolarmente goloso di dolci, quel tipo che non resiste neanche a una pasticceria chiusa.
Franco, ahò, sei proprio un licchicu! Hai finito la torta prima di colazione!
Modo calabrese per dire che qualcuno se la prende comoda, senza fretta e svogliato.
Oh Peppe, stai sempre a staricchiare sulla spiaggia mentre noi zappiamo l'orto!
Si riferisce a una persona talmente impaziente che sembra ubriaca, come se avesse perso la bussola.
Ma Mario, sei mbriacu e' mpazienzia? Ancora un minuto e la pasta è pronta!
Modo calabrese per descrivere una persona birichina o poco di buono, spesso con affetto.
Ma sì, 'u picciotu è proprio un tintu, ha fatto uno scherzo al nonno e gli ha rubato i falsi denti!
Verbo calabrese per indicare l'atto di prendere la tradizione un po' troppo sul serio, specialmente in matrimoni e feste.
Giovanni si è scangiato appena ha visto la sposa: tremava dietro il prete mentre prometteva amore eterno!
Utilizzato per descrivere qualcuno che è particolarmente arrabbiato o di cattivo umore, come se avesse un temporale in testa.
Non rompere a Giuseppe oggi, è ntrunatu marcio dopo la sconfitta della sua squadra del cuore.
Espressione usata per descrivere qualcuno che è rimasto scioccato o sorpreso, come se avesse appena visto un fantasma.
"Quando ha visto la bolletta della luce, è rimasto mbivatu per mezz'ora!"
Espressione calabrese che significa sicuro al 100%, oppure a prova di dubbio, usato per enfatizzare la certezza di qualcosa.
Mi sono appena mangiato quella 'nduja piccante e ti dico che è buona centu pi centu!
Fare qualcosa velocemente e senza cura, come quando la nonna ti becca a 'pulire' casa dieci minuti prima che arrivi.
Michele, non puoi sempre arronzare i compiti così! Sembra che li faccia Peppe il gatto.
Letteralmente 'chi ti picchia', è usato per stupirsi di qualcosa che una persona fa senza senso, tipo: ma chi te lo fa fare?
Hai deciso di scalare l'Aspromonte in infradito? E cu ti coccia?
Letteralmente 'fare il circo', significa creare un gran caos o una situazione molto confusa.
Quando Giuseppe è arrivato alla festa con quella giacca color arcobaleno, ha combinato proprio u circu!
Esclamazione usata per indicare qualcuno che è incredibilmente fortunato, proprio come chi entra in possesso della famosa e deliziosa salsiccia piccante calabrese senza fatica.
Uagliò, hai vinto alla lotteria e hai trovato pure l'amore? Cu sii, un 'nduja?!
In gergo calabrese, è il tipo che si fa vedere sempre impeccabile con una maglietta arancio sgargiante in qualsiasi occasione.
Guarda Giovanni, pare proprio un arancino: pure al matrimonio colla sua fidata maglietta arancione!
Termine dialettale calabrese usato per indicare un sorso abbondante, talvolta esagerato, che si prende direttamente dalla bottiglia.
Mario stava così assetato dopo la partita che ha fatto una suggigia d'acqua e gli è finito tutto sui pantaloni.
Usato per dire a qualcuno di calmarsi o di evitare un conflitto, immaginando la scena ridicola in cui si combatte con le forchette.
Mariuzza stava per scatenare un casino alla festa, e io le ho detto: 'Oh, pigghia 'a furcetta e mangiamoci stu piattu!'
Espressione gergale calabrese usata per descrivere una persona ostinata e testarda proprio come le capre che mangiano ovunque.
Non ti mettere contro a Mario, quello è una vera capra runca: quando decide una cosa, cadi 'nto fosso prima di fargli cambiare idea!
Descrive una persona stravolta dalla fatica, come chi è tornato da una lunga giornata sui campi.
Ehi Giovanni, ti vedo mbacchinato oggi! Sei andato a sollevare pesi in palestra o hai fatto il giro della Sila a piedi?
Espressione calabrese per descrivere due persone molto affiatate, quasi come se fossero incollate, spesso usato in modo scherzoso per una coppia che non si separa mai.
Li visti ieri sera al bar? Quelli sono sempre mpugghjàti, neanche il vento riesce a dividerli!
Argot calabrese per indicare qualcuno che ha bevuto un po' troppo ed è 'annegato' nell'alcol.
Ieri sera Peppe era talmente aguazzatu che salutava i lampioni chiamandoli per nome!
Espressione usata per descrivere una festa di matrimonio così esagerata e festosa da sembrare più un festival che una cerimonia.
Ma ieri al matrimonio di Peppe c'era musica, balli e mangiate infinite, sembrava proprio 'na 'nduja di matrimonio!
In calabrese, è un termine affettuoso (ma anche ironico) per indicare una persona piccolina o mingherlina, come dire 'fichino'.
Uà Ficareddru, nci cali ni' cuperta? Sembri sempri u chiù friddusu d'au festinu!
Espressione calabrese per spronare qualcuno a darsi una mossa e fare qualcosa velocemente, come quando si inizia a friggere qualcosa.
Oh Giovanni, appiccia la frittura e finisci sto lavoro prima che venga sera!
Usato per descrivere qualcuno che ha avuto un colpo di genio improvviso o una reazione estremamente rapida, quasi fulminea.
Hai visto come Gino ha risposto al prof? Pareva fulminatu!
Modo scherzoso per descrivere un calabrese che si sente un duro, stile guerriero nordico, ma vive col mamma è fa le serate all'oratorio.
Mimmo va in giro con la barba lunga e il martello di plastica, pare nu vichingo calabbrisi!
Esclamazione usata per indicare che qualcosa non riempie neanche il buco nello stomaco. Perfetta per quando una porzione è troppo piccola.
Cumpà, ma seriamenti! Sto piatto di pasta è mancu 'na panza china!
In dialetto calabrese, è usato per indicare uno che se la tira troppo, come fosse invincibile o intoccabile.
Quannu viene 'Ntoni con quella faccia da scuollu pare sempre ca si mangia u munnu!
Espressione per descrivere qualcosa di estremamente piccante o difficile da gestire, proprio come la nduja.
Quella discussione è stata una bella 'nduja n'coppu, mi sono bruciato pure l'anima!
Termine calabrese che indica una persona che ama scrivere e comunicare, spesso usato per prendere in giro chi esagera nel raccontare le proprie avventure.
"Ma chi ti credi di essere, un poeta? Sempre a farlo scrivariti con le tue storie di pesci giganti!"
Un modo per chiamare l'amico stretto, spesso usato tra compagni di bravate o 'strafalcioni'.
Ehi cumpàcchi, stasera ci facciamo un bel giro in centro con la vespa scassata?
Persona che riesce a risolvere problemi impossibili, spesso in modo rocambolesco.
Quando tutto sembrava perso con la macchina rotta in autostrada, è arrivato Giuseppe: il nostro spaccafrittata di famiglia!
Quando qualcuno fa discorsi o idee complicate senza senso, tanto fumo e niente arrosto.
Ma che stai dicendo con tutte ste teorie sui marziani? Smettila di fare fumate 'e libra!
Espressione calabrese per indicare una famiglia numerosa e piuttosto rumorosa, dove si fa rumore tanto quanto in una fabbrica di pasticciole.
Ogni domenica pranzo da Giovanni sembra na casa 'e pile: ti servono i tappi per le orecchie!
Espressione calabrese per indicare quando qualcuno fa qualcosa solo per togliersi una piccola soddisfazione o un capriccio.
Peppe si è comprato la macchina nuova solo per satisfàri 'u viziu de far girare la testa al paese!
Espressione usata per descrivere qualcuno che spiattella i fatti suoi e quelli degli altri come se stesse leggendo le notizie.
Giovanni, abbassa la voce al bar, mi pari 'nu giornali aperto con tutti questi conti chiusi spalancati!
Indica una persona che è sempre a raccontare tutte le novità e i pettegolezzi del paese, come se fosse un giornale vivente.
Ogni mattina al bar c'è Ciccio col suo caffè: altro che notiziario, è lui il nostro giurnàlu!
Espressione usata per dire a qualcuno di farsi gli affari propri e smettere di immischiarsi.
Uè, Ciccio! Fatti 'a minestra e lascia perdere quello che faccio io!
Espressione calabrese usata per indicare quando ci si riempie fino all'impossibile, proprio come la famosa salsiccia spalmabile locale di sapore intenso e deciso.
Dopo la cena da zia Concetta con cinque portate, mi sento proprio 'mi fazzu a 'nduja'!
Modo scherzoso per indicare qualcuno che scrive senza sosta, spesso in modo confusionario.
Uè, Giuseppe, ma la finisci di scrivisci come na stampa tutta nottata? Hai già consumato due penne!
Un termine affettuoso per definire una persona particolarmente allegra o chiacchierona come un uccellino.
Uè, ma quanta chiacchiari 'fa oggi! Sì propre nà pecchia!
Esclamazione usata quando qualcuno cerca di farsi grande o esagera nel dimostrare qualcosa che non è, paragonandolo al suono di un piccolo tamburo.
Gianni si vantava di essere il miglior cuoco del paese. E Mariangela gli risponde: 'Gianni, fattiti nu tamburreddhu e sonatillu!'
Espressione calabrese che indica una situazione strana o poco chiara, spesso usata per sottolineare qualcosa di sospetto.
Hai visto com'è sparito il panettone dal tavolo? Mba Buffa, non sarà stato mica lo zio?
Espressione calabrese per indicare qualcuno che si pavoneggia con un aspetto più appariscente di quanto non sia realmente.
Appena torna dal parrucchiere, comincia a bumbuliàri come se fosse Miss Italia!
Espressione calabrese che indica una persona sfortunata o pasticciona, quella che non ne fa mai una giusta.
Giovanni è proprio mburunti, ha rotto la macchina del caffè e ha pure bruciato le tartine!
Modo calabrese per descrivere qualcuno che racconta frottole o esagera i fatti, un po' troppo teatrale nelle storie.
U zzu Pino sempre sta narreja che quand'era giovane era più veloce d'u vento!
In Calabria, significa godersi un sacco qualcosa, spassarsela al massimo. Quando sei in modalità totale rilassamento e divertimento!
Eh ciccio, ieri sera siamo andati a ballare sulla spiaggia e ci siamo scialati tutta la notte!
Vuol dire godersi la vita, rilassarsi e divertirsi senza pensieri.
Domenica ci facciamo una grigliata in spiaggia? Dai, andiamo a scialare con gli amici!
Usato per indicare un insieme di chiacchiere inutili e pettegolezzi, come se fosse una cartoleria piena solo di ciance.
Mariù, basta con sta ciancelleria davanti al bar, parliamo di cose serie!
Esprime scandalo e meraviglia. Può descrivere una situazione incredibile o qualcuno che ha fatto un'azione inaspettata.
Mariuzzu, hai visto la macchina nuova di Ciccio? Trombarru, neanche la Ferrari è così bella!
Termine usato per descrivere qualcuno che si lamenta continuamente senza una vera ragione.
Gianni, la smetti di fare lo 'stivarru'? Sembrava quasi che il cappuccino stamattina ti avesse offeso!
Detto calabrese usato per descrivere una persona che canta in modo terribile, tanto da ricordare il suono stridente di un gesso sulla lavagna.
Mamma mia, ma Peppe ieri sera cantava come 'nu frisscu alla festa: i cani del vicinato ululavano!
Usato per descrivere qualcuno che si è fatto bello e grassotto, magari dopo una mangiata abbondante.
Dopo le vacanze a casa della nonna in Calabria, mi sono sentito proprio arricriatu... sembravo un raviolo!
In Calabria, 'cumpari' è un termine usato per chiamare con affetto o ironicamente un amico o conoscente, spesso in situazioni scherzose.
Ehi cumpari, ma dove l'hai comprata quella camicia? Al mercato del pesce?