Modo amichevole trentino per descrivere una persona che è sempre di buon umore e contagia gli altri con la sua positività.
Ogni volta che arriva Oscar al bar, sembra sia scoppiato un sole: 'Na vera felison!
Nel dialetto trentino 'spàezar' significa mandare via qualcuno, ma in modo elegante o scherzoso, come quando inviti un amico a lasciare una festa perché ha bevuto troppo.
Marco era talmente fuori di testa che alla fine l'ho dovuto spàezar prima che si mettesse a ballare sul tavolo della suocera!
Significa iniziare a raccontare una storia lunga e spesso poco interessante. Usato per descrivere qualcuno che non riesce ad andare dritto al punto.
Ogni volta che lo vedo, parte sempre a bàter sù na stòria su come ha saltato il pasto del 2008.
Espressione usata per descrivere una pioggia intensa, quasi tropicale, tipica delle giornate in cui sembra che il cielo abbia deciso di versare tutta l'acqua possibile come se arrivassero i maiali volanti.
Non uscire, che 'sta piover da pòrchi! È meglio metter su un altro caffè e godersi la giornata dentro casa.
Espressione usata in Trentino per indicare una persona aggiornata con tutte le ultime novità e tendenze, come se fosse sempre al passo col mondo.
Oh mondìaletto, la finisci di mostrarci l’ultimo gadget tecnologico? Ancora non ho capito a che serve!
Espressione usata per descrivere qualcuno che si impaccia o è troppo lento, come se avesse mangiato troppa polenta e fosse rallentato dal peso.
Marco! Muoviti, dai! Smetti di fare il polentone che dobbiamo ancora montare la zattera!
Usato per descrivere qualcuno che esagera nel raccontare le cose, abbellendo la storia come fosse un'opera d'arte su una marmellata.
Giovanni ha smarmellato così tanto sulla sua avventura in montagna che pareva avesse scalato l'Everest a mani nude!
Modo scherzoso per dire a qualcuno di calmarsi, come se avesse bevuto troppo vino.
Dai Luca, placa'l vin e smettila di fare il matto col trattore!
Locuzione affettuosa per chi cambia spesso idea o direzione, come se sterzasse improvvisamente in una strada di montagna.
Oh Marco, sei proprio uno sterzaboci: ieri volevi andare al lago e oggi dici che preferisci la montagna!
Gergo trentino per lamentarsi continuamente di qualcosa, spesso senza motivo fondato.
Ogni volta che c'è da montare la tenda, Luca inizia a pitostare come se dovesse scalare l'Everest!
Termine usato per descrivere una persona o cosa di dimensioni esageratamente grandi, quasi goffa.
Hai visto il gropón di torta che ha portato Marta? Diceva che era per quattro, ma ci mangia tutta la valle!
Espressione usata per descrivere una storia assurda e inverosimile, spesso raccontata con accento caratteristico di montagna.
Vieni Gianni, racconta anche a noi la tua ultima 'fiàba de mont' sull'incontro col camoscio parlante!
Usato per descrivere qualcuno che scompare improvvisamente e senza lasciare traccia, proprio come il vapore quando l'acqua bolle.
Ieri sera al bar ciuff tocco, Marco è sparito come el vapor dell'acqua dopo appena due birre!
Espressione trentina per indicare qualcuno che non ci arriva molto, proprio come un gnocco nel cervello.
Luca davvero è un gnoc'n te'l cervel... ha messo la pasta nell'acqua fredda e si chiedeva perché non cuoceva!
In dialetto trentino, 'sgularìa' indica il chiacchiericcio continuo di chi è in vena di pettegolezzi.
La Carla e la Renata si sono messe a fare sgularìa sulla nuova insegnante; non hanno risparmiato niente!
Un modo di dire tipico trentino che invita a godersi la vita senza farsi troppi problemi.
Mario continua a preoccuparsi del lavoro, ma il suo amico gli dice sempre: 'Dai Mario, magna e lasa correr!'
Termine regionale per indicare una persona con la testa sempre tra le nuvole, persa nei suoi pensieri.
Gianni, sveglia! Fai il peladoga anche oggi? Hai messo lo zucchero nella pasta invece che nel caffè!
Nel Trentino, chiami gnoccolone chi è un po' tontolone ma in modo simpatico, come dire che è uno zuccone alla buona.
Teo, sei proprio un gnoccolone! Non ti accorgi mai quando Elena vuole uscire con te!
Espressione usata per indicare una persona goffa o impacciata, come uno che balla sulle uova.
Guarda quel patacco in pista, sembra stia cercando di non calpestare i pollici altrui!
Espressione locale per iniziare una discussione scottante, proprio come accendere un falò in piazza.
Te ghè visto quel che g'ha dito al sindaco? Ha proprio messo su el fuòc in consiglio comunale!
Espressione usata in Trentino per descrivere qualcuno che è completamente fuori di testa, come se stesse nuotando nel nulla.
Ma cosa dice quella? Sembra proprio che balli ancora en dol pài!
Essere ostinato come un albero sul monte, tipico atteggiamento testardo delle genti di montagna.
Luca non vuole scendere a valle per il weekend? La fa sempre la parte del pino mugo!
Espressione dialettale che indica una persona irrequieta, uno che non riesce a stare mai fermo e sembra sempre avere qualcosa 'in pentola', come il ripieno dei canederli.
Cesare è proprio uno schodemiga: l'altro giorno lo vedevo che preparava un'altra gita mentre finiva di sistemare il garage!
Esuberante saluto amichevole usato dai trentini per riferirsi a un amico, che ha poco a che fare con l'età anagrafica.
Oh vecio, dove vai tutto pimpante con quel cappello da tedesco in mezzo alla neve?
Utilizzato in Alto Adige per indicare un esperto nel raccogliere funghi, ma che finisce sempre col tornare a casa solo con pigne e foglie.
Ma guarda quello Schetzenwald di Paolo, è tornato ancora senza porcini! Lui è il re delle pigne!
Termine usato per descrivere qualcosa di fastidiosamente ingombrante e poco utile, come un souvenir comprato da un turista inesperto.
Quella lampada a forma di stambecco in soggiorno è proprio un cheugh, non si sposa con nulla!
Termine usato per descrivere una persona che si comporta in modo maldestro come un macellaio inesperto.
Fagliela fare a qualcun altro, non far lavorare quel cabezo che ha già distrutto due formaggi ieri!
Esclamazione usata quando qualcuno ha fatto un bel pasto e non ce la fa più a mangiare, derivata dalla tradizione di usare sempre un mestolo grande per le porzioni.
Dopo il terzo piatto di polenta col cervo, Mario ha detto: 'Gho finì co'l cucchiaion', e si è appoggiato svenuto sulla sedia.
Espressione scherzosa per descrivere una persona che porta sfortuna agli eventi, originata dal mitico ragno noto per la sua nomea letale.
Non portarla alla festa, che quella è una vera vedova nera: fa piovere pure in discoteca!
Espressione usata per indicare una persona particolarmente incline a godersi la vita, spesso in modo esagerato e spensierato.
Gianni ieri è andato alla sagra, ha bevuto come una fascia de vita e ora dorme ancora sotto il tendone!
Usato per descrivere una persona testarda come un mulo. Se gli dici qualcosa di diverso dal suo pensiero, è inutile: non cambia idea.
Parlare con Marco è impossibile, l'è proprio un pietrót quando si tratta della sua squadra del cuore.
Espressione usata per indicare chi, durante la vendemmia, se la prende comoda e gira a dovere faticando poco.
Gianni è una vera pantofola rotante: mentre noi raccoglievamo l'uva, lui trovava sempre un modo per gironzolare senza fare nulla.
Modo affettuoso per descrivere chi ha la testa dura e non cambia idea nemmeno a fargli il lavaggio del cervello.
Oh Mario, smettila di fare il testòn! Se ti dico che il formaggio è in frigo, non sta nel forno!
Usato per descrivere il lavaggio veloce o sommario di un oggetto, di solito quando non hai voglia di fare le pulizie a fondo.
Dai che oggi sbrezo due piatti e poi vado a prendere un aperitivo!
Indica una persona un po' rustica e testarda, proprio come l'arbusto di rosmarino tra i sassi delle montagne trentine.
Guarda quel vecchio rosamarèn di Beppe, non vuole proprio mollare quella sua vecchia Fiat!
Usato per dire che qualcuno esagera nel spiegare o complicare troppo le cose, come smontare e rimontare ogni pezzo di un problema.
Mario, non c'è bisogno di 'smontar tutto', è solo una gita al lago!
Un vero furbetto di un piccolo paese, sempre in giro a combinare scherzi.
Quel Paulo è proprio un 'gato del campanil', ne ha tirata su un'altra delle sue al bar!
Un termine simpatico per indicare una festa rustica dove si balla e si beve vino fino alle ore piccole.
Che dite, ce ne andiamo al bagolino stasera? Ho sentito che ci sarà anche il fisarmonicista!
Nel gergo trentino, è qualcuno che si atteggia o fa lo spaccone senza averne i mezzi.
Vedi Marco col SUV di papà? Sempre a fare il smórbido in città senza mai uscire dal centro!
Nel dialetto locale, significa tradire o fare il doppio gioco con qualcuno ma con uno stile da volpe astuta.
Hai detto che andavi a sciare ma sei stato avvistato al bar. Sei proprio un ciogar!
Espressione usata per descrivere qualcuno che ha sempre voglia di camminare tra le montagne, anche se piove o nevica.
Mario è proprio uno spirito de montes: era fuori a fare trekking sotto una bufera, e aveva pure il sorriso!
Usato per descrivere una persona un po' goffa o impacciata, come uno sciatore alle prime armi.
Caro Luca, cammini proprio come uno scarpone sulla neve fresca!
Espressione gergale per chi indossa abiti bianco immacolato in una stagione poco adatta e sembra ignaro delle macchie inevitabili, come in un matrimonio non coordinato.
Guarda quel tipo con il completo bianco, sembra proprio una 'Vedova Blanco' nel mezzo del mercato!
Espressione trentina per dire che qualcuno è al settimo cielo, letteralmente significa prendere il tram del sasso, riferito alla salita di montagne per raggiungere la vetta.
Dopo aver passato l'esame, Giacomo ciapan il tram dal Sass e non la smetteva più di sorridere!
Nel Trentino, un 'cedone' è una persona che cede facilmente alle tentazioni. Sarà sempre il primo ad accettare un'altra fetta di strudel anche quando la dieta chiama.
Paolo è proprio un cedone, non ha resistito e si è comprato l'ennesimo paio di sci nuovi!
Nella parlata trentina, un simpatico modo di chiamare una persona testarda o cocciuta che non si lascia convincere facilmente.
Te sei propio un pugnétt! Non vuoi mai cambiare idea nemmeno quando hai torto marcio!
Termine usato a Bolzano per indicare una persona che è sempre in cerca di carburante, ma nel senso di cibo o alcool.
Luca è proprio una tankstelle: non siamo neanche entrati al bar che già sta chiedendo quando si mangia!
Espressione usata per indicare qualcuno che suda molto, fino al punto che chi gli sta vicino lo nota chiaramente.
Dopo quella scalata in montagna, Mario ghe continuava a spuzar 'd pore come un camoscio in estate!
Espressione usata per dire a qualcuno di andare via o sparire, con l'implicazione scherzosa che se ne vada lontano prendendo un treno.
Se continui a lamentarti del freddo in montagna, ciàpa il treno e vai al mare!
Espressione usata per prendere in giro qualcuno che si comporta da snob, come se avesse il serbatoio sempre pieno.
Guarda Luca con la sua bici elettrica da mille euro! Suga benz anche quando va al mercato!
Esclamazione trentina usata quando qualcuno racconta una cosa incredibile o difficile da credere.
Ho visto un orso attraversare la strada in centro! Pensa 'n po, e nessuno ci crede!
Un modo ironico per dire che qualcuno sta prendendo tanto freddo, come se stesse mangiando gelato al Polo Nord.
Te vèstirì più pesante o resterai lì fuori a magnarte 'l gialèt tutta notte?
Espressione usata quando qualcuno parla troppo o a sproposito, che significa letteralmente 'Chiudi il becco'.
Ehi, Mario! Invece de ciacere sempre su tutti, tasi 'na bes fresca!
Espressione per indicare chi sta sempre con la testa fra le nuvole, seguendo il flusso senza mai fermarsi.
Mario è proprio un 'lave e cocal', cammina sul marciapiede come se fosse un fiume travolto dalla corrente!
Termine gioviale trentino per indicare una persona sempre pronta a darsi da fare, con il doppio senso che sembra avere 'mille mani'.
Guarda Manon come ha sistemato tutto in un attimo al rifugio, sembra un polipo!
In dialetto trentino, indica chi non riesce a tenere un segreto e sparge pettegolezzi come polline al vento.
Oh Marco, mo' cavela ciuarlela del paese! Gli ho detto il mio segreto ieri ed oggi lo sa già tutta la valle!
Espressione trentina per indicare qualcuno che si comporta diversamente da come ci si aspetta, quasi a voler fare il contrario solo per sviarsi.
Mario avrebbe potuto accettare il lavoro perfetto, ma ha scelto di 'magnàr co' en altro osso' e ora vende castagne al mercato.
Usato per descrivere qualcuno che si atteggia a gran lettore senza aver mai finito nemmeno Topolino.
Ma guarda quel ciucarèl, con il libro in mano al bar! Scommetto che non sa neanche chi è Dostoevskij!
In Trentino significa una persona così dura e testarda che potrebbe far impallidire una roccia!
Non cercare di convincere Marco, è un vero tostadel: non cambierà mai idea neanche se gli porti le prove su un piatto d'argento.
Nel gergo locale, significa chiacchierare tanto senza dire molto, un po' come volare con le parole senza atterrare mai su qualcosa di concreto.
Ogni volta che parla Tullio sembra di ciamparle per ora, ma alla fine non conclude niente!
Espressione trentina per spronare qualcuno a prendersi carico della situazione o a rimboccarsi le maniche.
Se vuoi arrivare in tempo al rifugio, ciapa sù e pedala forte!
In dialetto trentino, è un modo scherzoso di chiamare una persona alta e magari un po' impacciata.
Oh Gambon, occhio agli spifferi lì su in alto quando passi dalla porta!
Un termine affettuoso per indicare il moccio al naso che puntualmente compare durante le rigide giornate invernali.
Guarda che bel moccolo ti pende dal naso, sembri una vera decorazione di Natale!
Si usa per prendere in giro chi si atteggia a intellettuale solo perché ha finito l'università, anche se magari non capisce granché.
Va bene che sei stato via a studiare, ma adesso tornato in paese fa meno il lauréto, e dacci una mano con i campi!
Termine usato per descrivere una persona che si vanta ma cade sempre come un pugile suonato.
Visto che ieri Paolo ha fatto il gradasso e poi è inciampato davanti a tutti? Che s-ciapón!
Letteralmente 'dormire come una pera cotta', si usa per chi fa sogni profondissimi e non si sveglia neanche con le cannonate.
Ieri notte ha molato daspi talmente forte che i ladri gli hanno portato via il bovaro e lui niente, ha continuato a russare!
Espressione usata per chi si vanta di capacità o successi che in realtà non ha, proprio come uno spettacolo di campane senza campana!
Ma dai, Luca! Basta fare il tiracampan con quelle storie sul trekking: l'unico sentiero che conosci è dal divano al frigo!
Espressione simpatica usata per descrivere una signora con modi di fare aristocratici, un po' come se vivesse ancora nell'antico castello.
Guarda la signora Maria che arriva al mercato tutta elegante e composta: è proprio una Schneida!
Espressione trentina per descrivere una persona incredibilmente ingenua o credulona, spesso usata in modo affettuoso.
Ma te se proprio na bonega, ti ha davvero pensà che 'l Gianni ghelsa pagava a tutti la cena col coupon falso!
In Trentino, 'faglia' è una parola usata per riferirsi a qualcuno che si atteggia con fare da montanaro esperto anche quando non ne ha le competenze.
Marco crede di essere un grande scalatore, ma ogni volta che siamo sui sentieri fa più faglia che altro!
Termine usato per chi sembra sempre disposto ad aiutare, anche quando non è richiesto. Classico del tipico montanaro che si immischia in ogni questione.
Oh Marco, l'è propio un aiutòn! Si è messo a spiegare alla nonna come funzionano i social... anche se lei voleva solo fare polenta!
Nel dialetto trentino, 'scribanàr' si riferisce a chi scrive tanto e in modo ossessivo-compulsivo, spesso per raccontare pettegolezzi o farsi notare.
Marco è proprio uno scribanàr, ha già scritto mezza novella su quella storia che gli ha raccontato la vicina!
Espressione usata per indicare qualcuno che, come un filo d'erba, si fa notare poco o nulla, essendo modesto e riservato.
Giovanni è proprio un filo de l'erba, anche alla festa di ieri sera stava in disparte senza fare rumore!
Espressione usata in Trentino per indicare qualcuno sempre pronto a caricare o ripartire, proprio come una pila carica.
Ogni volta che andiamo in gita, Marco è en piàz che pile, non si stanca mai!
A Trento, quando un parente ti fa impazzire con le sue storie assurde, si dice che ti giri come un tuterloto, ovvero una girandola.
Nonno Gianni mi ha raccontato ancora di quella volta che ha visto l'orso al bar. Mi ha fatto diventare un tuterloto!
Modo di dire trentino che significa 'sforzarsi inutilmente in una situazione senza uscita', come schiacciare una fragola fino a distruggerla.
Mario cerca ancora di convincere sua moglie a lasciare il testimone da karaoke, ma è come strucàr la fragòla!
Letteralmente significa 'parlare di zucchine', ma è usato per indicare chi ama spettegolare sui fatti del vicinato.
Mia nonna ogni pomeriggio si siede al bar e inizia a parlar de zöch con le altre vecchiette!
Espressione usata per indicare una persona che non è affatto lenta come ci si aspetterebbe, ma al contrario è sorprendentemente veloce e attiva.
Stavi due ore a prepararti e poi hai preso l'autobus al volo! L'é minga 'na tartaruga sto ragazzo!
Modo trentino per dire prendere una bella sbronza, come se si scuotesse una pera matura fino a farla cadere.
Ieri sera al bar con i ragazzi abbiamo smorbià la pera tutta la notte. Mi sa che oggi bevo solo acqua!
Esprimere che qualcuno è stanco o privo di energia, come un dispositivo elettronico quando le batterie sono completamente esaurite.
Ehi Marco, sei una lumaca oggi! Hai per caso le pile scariche o ti sei fermato al bar troppo tempo?
Letteralmente significa 'cammino', ma è usato come una metafora per descrivere una promessa di cambiamento che non verrà mantenuta, tipica dei buoni propositi di gennaio.
Ogni gennaio mi promette che smette col cioccolato, ma il ciamin dura giusto finché non vede la prima tavoletta.
Nel dialetto trentino, significa innamorarsi di qualcuno in modo improvviso e irrazionale.
Ma sei proprio incucciat da quella ragazza simpatica del bar!
Letteralmente significa 'stai sul balcone', è usato per indicare una persona che vive nel suo mondo e non si accorge di cosa succede intorno a lei.
Mario continua a parlare delle sue vacanze al mare, ma qui in montagna nevica. Te sà in bancheto più del solito oggi!
In Alto Adige si chiama così qualcuno che va in panico per i primi fiocchi di neve, manco fosse l'inizio dell'era glaciale.
Appena ha visto nevicare un po', è diventato subito una schneeglocke: ha comprato cinque chili di candele e dieci pacchi di pasta!
Usato per descrivere qualcuno che ha un atteggiamento ostinato e tenace, come chi tiene duro durante una tempesta.
Michele non molla mai, al lavoro è proprio uno che 'tien d'i busani'.
È un termine utilizzato per descrivere una persona che non si capisce bene come sia sopravvissuta all'inverno, vista la totale mancanza di buon senso o organizzazione.
Ma sei proprio un balòs! Sei uscito senza giacca in montagna a gennaio?
Espressione usata per indicare che qualcuno sta fantasticando o perdendo tempo a costruire castelli in aria.
Gianni parla sempre di vincere alla lotteria, ma è solo 'progressivamente in sésia'!
Descrive qualcuno che è estremamente testardo, quasi quanto quei pezzi di speck che sembrano fatti di marmo.
Non c'è verso, Gianni non cambierà mai idea sui suoi calzini a righe. È duro come uno speck in mensa!
Espressione usata per descrivere qualcuno che cerca di farsi notare ad ogni costo, tipico del mitico Pierino locale.
Marco al bar faceva el Pierin, raccontando a tutti come ha scalato la montagna dietro casa... con le scarpe da tennis!
Un modo simpatico per dire a qualcuno di farsi avanti o spostarsi, smuoversi un po'. In pratica, quando uno se la prende comoda.
Dai Piero, stagadi e vieni a remare con noi invece di stare sempre sul divano!
Affettuoso termine usato soprattutto in Alto Adige per indicare il tuo 'tesoruccio' o 'amore', spesso utilizzato fra coppie.
Dai, spatzl, lascia stare il campeggio stasera e andiamo a mangiarci un bel canederlo al ristorante!
Espressione usata per indicare qualcuno che gode di una moltitudine di talenti, ma non è mai davvero il migliore in nulla. Come dire: bravo nuotatore nel lago, ma mai in piscina.
Guarda chi c'è! L'omo del Lago che ci prova ancora a fare bella figura al karaoke!
Espressione usata per descrivere una persona che si è abbuffata fino a scoppiare, tipico dopo una cena con troppi canederli.
Dopo quella cena da Andreas, ero talmente rifat che mi sentivo un canederlo vivente!
Espressione dialettale per indicare qualcosa di esagerato, di fuori dal comune o incredibile.
Quella festa è stata fòr del moos, c'era pure il DJ appeso a testa in giù!
Espressione per chiamare qualcuno che sembra sempre cavarsela bene, come se avesse una fortuna sfacciata.
Ma quel Paolo è proprio un trotaforche: ha trovato portafoglio pieno e cioccolato a gratis!
Espressione usata per descrivere un luogo dove ci si incontra per mettere in mostra il meglio di sé, sia fisicamente che stilisticamente. Tipico dei sabati pomeriggio bolzanini.
Per domani prepara il tuo miglior outfit, andiamo allo 'Stadio del Figo' e dobbiamo spaccare!
Espressione usata per descrivere un'escursione inutile o un giretto senza meta, spesso utilizzata quando qualcuno perde tempo anziché essere produttivo.
Ma dove vai sempre in giro del ventagli? Vieni a farmi compagnia invece di girare come una trottola!
Nel dialetto trentino, significa gironzolare senza una meta precisa, come quando esplori il bosco alla ricerca di funghi ma finisci per perderti o giocare con le cicale.
Ieri sono andato a baliniàre nel bosco e ho ritrovato il portafoglio che avevo perso cinque anni fa!
Nel gergo trentino, è l'atto di prendersi una giornata tranquilla e rilassarsi come se stessi facendo un salto in farmacia per curare tutti i mali della vita.
Oggi ho proprio bisogno di una farmaciòn, spegni il telefono e veni a bivacare al parco con me!
Espressione usata per posticipare qualsiasi impegno che non hai troppa voglia di fare, tipo una versione trentina di 'lo faccio domani'.
Vieni a dare una mano col trasloco oggi? Risposta: Magari dapò!