Aosta

Questa regione è così misteriosa che non ne abbiamo ancora scritto. Ma le sue espressioni parlano da sole! Dai un'occhiata a ciò che la gente condivide.

  • Molla la campana

    Si dice a qualcuno che continua a ripetere la stessa cosa, come un prete che non smette mai di suonare la campana.

    "Oh Paolo, molla la campana con 'sto discorso del calcio! Ho capito che eri bravo da giovane!"

  • Serata da Camosci

    Una notte epica in cui finisci per arrampicarti sui locali della Valle come un vero camoscio, passando da un bar all'altro.

    "Ieri è stata una serata da camosci: siamo partiti con gli aperitivi alla piazza, poi ci siamo scalati tutti i pub del centro!"

  • Passare a filo

    Sfiorare una situazione rischiosa o cavarsela per un pelo, specialmente quando si guida nei tornanti di montagna. Tipico modo valdostano per dire che sei stato fortunato.

    "Ehi, ho passato a filo quella curva sul Gran San Bernardo! Ci mancava poco e finivo in Svizzera!"

  • Bloccare la piolet

    Fermarsi per un attimo mentre stai sciando o facendo alpinismo in montagna, magari per riprendere fiato o goderti il panorama.

    "Stavo sfrecciando giù dalla pista quando ho deciso di bloccare la piolet e ammirare quel tramonto da cartolina!"

  • Patalìn

    Termine usato per descrivere una persona che non si sposta mai dal proprio villaggio, come se fosse radicata lì.

    "Marco è proprio un patalìn, non ha mai messo piede fuori da Aosta. Forse pensa che il mondo finisca ai piedi del Monte Bianco!"

  • Féno

    Termine usato per indicare il centro città, spesso come punto di ritrovo per uscire con gli amici.

    "Oh, stasera ci vediamo al féno per un gelato e due chiacchiere con la banda?"

  • Barotte

    Termine usato per definire qualcuno che studia molto ma sembra sempre un po' confuso, come uno scapocchione in giro per Aosta.

    "Guarda Marco che arriva con gli occhiali storti e due agende: è proprio un barotte!"