Un modo di dire per esaltarsi nei racconti, facendo sembrare ogni impresa più grande e difficile di quanto sia realmente.
Mario dice che ha scalato una montagna, ma ha solo fatto il stradòn nel parco sotto casa!
Termine friulano usato per indicare una persona un po' vitaiola, che ama fare festa e divertirsi senza pensieri.
Guarda quel pistot di Marco: ogni weekend è il primo ad arrivare al bar e l'ultimo ad andarsene.
Modo friulano di definire una situazione o storia molto divertente, quasi da piegarsi in due dal ridere.
La serata in osteria è stata una pastrina, con quei racconti non si smetteva più di ridere!
Espressione usata per descrivere una situazione caotica o una persona particolarmente imprevedibile, come il famoso vento della zona.
Quando Marco entra in una stanza è come se arrivasse la bora matta: non si sa mai cosa aspettarsi!
Nel dialetto friulano, un vinarolo indica un amante sfegatato del vino, uno che non si perde una sagra e fa il vino con ogni frutto commestibile.
Guarda là Toni! Sempre con un calice in mano, è proprio il vinarolo del paese.
Un furbo pasticcione, uno che fa danni mentre pensa di essere geniale.
Gigi, lascia stare il cablaggio dei cavi! Sei proprio un struculador: fai più casino tu che un pizzaiolo a dieta!
Tipico termine friulano per indicare lo smuoversi con energia dopo un periodo di calma o pigrizia, spesso per prepararsi a qualcosa di impegnativo, come lo studio.
Dài Marco, smarmacchiati e inizia a studiare o finirai l'università quando avrai già i nipoti!
Espressione friulana che significa 'darsi una svegliata' o 'smettere di perdere tempo'. Letteralmente, significa 'chiamare i pezzi di legno', ma usata per spronare qualcuno ad agire.
Se non la finisci di dormire in piedi, ciamàr lis stòcs e mettiti a studiare prima che arrivi l'esame!
Fare casini o litigare in modo acceso, tipico degli amici che non resistono a una buona discussione.
Dopo due birrette, i vecchi al bar hanno cominciato a tirâ il coltel su chi facessero le migliori grigliate.
Espressione usata per descrivere una persona o situazione che è piatta e priva di emozioni o sorprese, proprio come un ballatoio ben spazzolato.
Cossa it disi del concert? Mamma mia, era una veranda liscia che mi son messo a dormire!
In friulano, una persona 'patoc' è quella un po' goffa o che fa disastri in continuazione.
Mauro ha rotto di nuovo il bicchiere. È proprio un patoc quando si tratta di apparecchiare!
Usato per descrivere una persona estremamente testarda, qualcuno che non cambia idea neanche con le cannonate.
Maledetto Testùl! Sei più ostinato del nostro vecchio trattore quando non vuole partire.
Saluto tipico friulano che esprime affetto e buon augurio, come dire 'ciao' con l'anima.
Eh mandi, che se ti vedi il sorriso della commessa al bar, capisci che la giornata gira bene!
Usato per indicare cose di poco conto o persone che non combinano nulla di buono.
Ma lascialo perdere, quel tipo è solo un bagigi. Non riuscirebbe a sviluppare una buona idea neanche con l'aiuto del Papa.
Espressione usata per dire a qualcuno di starsene tranquillo e non fare troppo casino, come se fosse un tappeto.
Dai Marco, mettiti a chinica e lascia che faccia tutto io stavolta!
Espressione da usare quando tutto va storto e si vuole dire 'addio ai problemi' con rassegnazione friulana.
Dopo l'ennesima macchina in panne, Mario ha alzato le mani al cielo: 'Mandi la cragne, mi vado a piedi!'
Espressione usata per prendere in giro qualcuno che fa l'intenditore di cose di cui ne sa poco, tipo un sommelier del pistacchio.
Gigi, non fare la trota pelosa, mica hai mai visto il pistacchio fuori dalla pasticceria!
Espressione friulana usata per invitare qualcuno a non avere fretta, letteralmente 'calmati come il Giovanni'. Perfetto per i freneticici compulsivi.
Ma no sta correr! Calma chel Giona, tanto il prosciutto non scappa mica!
Espressione friulana usata per salutare qualcuno in modo affettuoso, ma con un pizzico di ironia, insinuando che la persona potrebbe aver appena fatto una sciocchezza.
Hai davvero messo il sale nel caffè al posto dello zucchero? Mandi frucone, vai a sciacquarti le idee!
Termine friulano che indica qualcosa di fatto in modo approssimativo o confuso, spesso usato per descrivere lavori malfatti.
Se continui a costruire quel mobiletto così, il risultato sarà un bel sbrodegje!
Saluto tipico friulano, si usa per dire ciao o arrivederci. Deriva dal latino "manus dei", tipo 'mano di Dio'. Praticamente una stretta di mano divina!
Appena ho visto Marco dalla finestra gli ho urlato: 'Mandi! Hai portato il vino o ti sei scordato anche stavolta?'
Usato per descrivere una persona che fa discorsi sofisticati o si atteggia a romantico incallito, ma spesso senza grande successo.
Ma guarda il Toni, che poesiut! Sta raccontando a tutti di quella volta che ha scritto una poesia alla sua pianta di basilico.
Espressione friulana che descrive chi si disperde tra mille attività senza portarne a termine nemmeno una.
Par dio, finì mai niente! Te sèmo come Mario, sempre a berti sol in frasca!
Espressione friulana per indicare qualcuno che si è svegliato presto e con energia, nonostante il freddo pungente di gennaio.
Alle 6 del mattino già sul trattore, Pietro cjàviei la bufarga come sempre!
Esser pieni di energia, pronti a partire a razzo come un'auto appena rifornita.
Ieri sera al bar ero talmente in bzìnze che i miei amici non mi tenevano più!
Termine usato in Friuli per indicare una persona impacciata o che crea disagi, come uno scomodo zaino troppo pesante.
Gigi è proprio una scjacheta, ha rovesciato la polenta su tutta la tavola!
Termine spiritoso per indicare qualcuno che è sempre ai margini, bello pronto a subentrare quando si presenta l'opportunità.
Guarda che scaldaposta quel Paolo: appena se n'è andato Marco, si è subito fiondato a sedersi accanto a Laura!
Espressione utilizzata per sfottere qualcuno che si dà tante arie, ma in realtà ha gusti un po' pacchiani.
Hai visto che camicia sbrilluccicante si è comprato Mario? Sempre il solito orafo de plèbe!
Detto di chi riesce a farsi invitare sempre all'ultimo minuto quando un altro disdice. È una sorta di 'prenotazione umana'.
Ostrega, ancora ti sei fatto chiamare come tappa-buchi per la cena? Sei più prenotato te degli hotel in stagione estiva!
Espressione usata per dire 'nemmeno' o 'per niente', spesso usata quando qualcosa è lontano dall'essere considerato normale.
Pensavi che quel tipo fosse normale? Neanche miga! Si mette a ballare in mutande in piazza!
Esclamazione usata per esprimere sorpresa o incredulità, spesso seguita da un commento sarcastico.
Ciccioa, ma davvero pensavi che 'sto caffè della macchinetta fosse buono?
È un termine usato per indicare un pasticcio o una situazione incasinata, come quando il contadino si ritrova con l'erba da falciare alta fino alle ginocchia.
Hai visto che ciamps mi ha combinato il gatto in cucina? Sembra che ci abbia fatto la festa dell'erba!
Espressione friulana per descrivere qualcuno che arriva in ritardo alla festa e si perde il momento migliore.
Non fare come Giovanni che è sempre un becchi intempestîf, ormai la torta è già sparita!
Un modo friulano per dire che hai una fame da lupo, come se lo stomaco fosse pronto a mangiarsi qualsiasi cosa, anche un chilo di polenta.
Ciamà il crès dal paese, ché go 'n stomigo che m'ciapo magnà fin anca el tavolo!
Espressione che indica piccole somme di denaro messe da parte per imprevisti, come se fossero un oracolo.
Mi servo dal barattolo dei soldi salomonici solo quando il lavandino decide di non sputare più acqua!
Tipico saluto friulano, usato sia per dire ciao che arrivederci. È un modo affettuoso e informale per accommiatarsi da qualcuno.
Dopo una lunga giornata in osteria bevendo tajut, Pieri se n'è andato dicendo: 'Mandi socio, ci vediamo domani!'
In friulano, 'piròn' significa forchetta, ma viene usato anche per descrivere un tipo di persona testarda e ostinata, proprio come infilzare un tortello troppo cotto.
Ma dai Marco, sei proprio un piròn! Stai cercando di convincere il nonno che le lasagne vegane siano una buona idea!
In friulano, non è una pasta come in Toscana, ma uno simpATICO modo per definire un moccioso o un ragazzo impertinente che crede di avere sempre ragione.
Ma guarda che picio! Sta cercando ancora di convincermi che porta sole tutta settimana senza nemmeno guardare il meteo.
Riferimento spiritoso a quella tenacia tipica delle persone della zona di Monfalcone, sempre testarde nel portare avanti la loro idea.
Mamma mia, sei proprio deciso oggi! Insisti come un bisiac quando vuole vincere a briscola!
Espressione usata per indicare qualcuno che serve al tavolo come un cameriere ma con poco entusiasmo, quasi menefreghismo.
Al Sarcurìl de Toni à rivât su e à doprât il vin te tazzina dal caffè. Oboh, no ti dico che ‘tension!
Esclamazione triestina per indicare qualcuno che tende a prendere tutto troppo sul serio, anche quando si scherza.
Ma te ghe vedi come fa il Tocaju ogni volta che giochiamo a briscola? Pare che sta difendendo la patria!
Significa fare un pasticcio o combinare un guaio, spesso esagerando le cose invece di risolverle.
Mario, non sbrojinare la pizza con 'sto progetto! Basta saltar su de testa e parliamo tranquilli.
Nel dialetto friulano, uno 'sbilf' è una creaturina dispettosa che si aggira di notte combinandone di tutti i colori, un po' come la tua fame mattutina che non ti dà tregua.
Ieri sera il frigorifero sembrava vuoto, ma oggi a colazione ho trovato delle uova... Dev'essere passato lo sbilf!
Termine usato per descrivere qualcuno che si lamenta di continuo, soprattutto in giorni caldi.
Ma finiscila baseto! È solo un po' caldo, mica s'è sciolto il gelato!
Un termine per indicare qualcuno che si destreggia sempre tra una cosa e l'altra senza mai decidere chiaramente, come un funambolo indeciso.
Mario è sempre lì a fare il mediòn tra pizza e frico durante le cene. Deciditi, no?
Espressione usata per descrivere qualcuno che sembra sempre triste e malinconico senza un motivo apparente.
Uè, Giovanni! Smetti di fare il breganas e vieni a fare festa con noi!
Espressione usata per descrivere il freddo pungente e umido tipico del Friuli durante l'inverno, quando le giornate sono corte come la pazienza dei friulani.
Teo, vieni dentro che fuori c'è un Friaûl invernâl che ti congela anche i pensieri!
Modo friulano per dire che qualcuno è prontissimo, come un pilota di Formula 1 sulla griglia di partenza.
Quando lo zio Peppe arriva al bar già col cappotto addosso, capisci che è ersei preparadu per il frico e polenta.
Espressione usata per definire un friulano che si comporta in modo esagerato o eccentrico, tipicamente quando esagera nei festeggiamenti o nelle passioni locali.
Dopo la quarta grappa al festival del vino, Mario ha cominciato a ballare sul tavolo: proprio un furlan pazzo!
Espressione friulana che descrive qualcuno che si comporta in modo avventato o sconsiderato, proprio come un toro impazzito.
Ma ti, al par che tu sês un viâr... bâlâr come un dançje daûr che ti à partît il cjan dal vincin!
Espressione usata per descrivere qualcuno che sembra sempre vivere senza preoccupazioni, come se fosse 'benedetto dalle botte'. È detto con un pizzico di invidia misto a ironia.
Quel Mario è proprio un beàt dai cop, riesce sempre a finire il lavoro prima degli altri e non si stressa mai.
Fare un lavoro semplice e senza sforzo, come fosse cucinare una buona polenta di formaggio (frico) senza sbagliare.
Paolo dice di aver riparato la bici in mezz'ora: altro che lavorare duro, ha fatto lavori da frico!
Saluto tipico friulano che scherzosamente apostrofa qualcuno come un 'pastore', ovvero una persona alla buona o semplice.
Quando entra in bar, tutti lo salutano con un caloroso 'Mandi, pastôr!' e lui risponde sempre con un sorriso gigante.
Termine friulano che descrive una persona un po' lenta o impacciata, simile a un tontolone.
Ma dai Gigi, non fare il patoco! Sono dieci minuti che guardi la mappa al contrario!
Usato per descrivere una persona grossolana o un po' rozza, ma con il cuore d'oro, come il famoso prosciutto di San Daniele.
Loris è un vero prosciutton: sempre burbero, ma quando c'è bisogno, è il primo a offrire aiuto.
Letteralmente significa 'mucca al mercato', ma si usa per riferirsi a quelle persone che stanno sempre e solo a guardare senza mai fare nulla di concreto, come una mucca in mezzo alla folla.
Giovanni, smettila di star lì come un muc al fìrar e vieni a darci una mano con le valigie!
Usato nel Pordenonese per definire una persona che si comporta in modo sciocco o goffo, come un 'broccoletto'.
Ma dai, Marco! Hai fatto cadere tutto! Te tu ses proprio un brocal!
In dialetto friulano, vuol dire 'prendere in giro' qualcuno con leggerezza e un pizzico di ironia.
Dopo che ha sbagliato il rigore, han iniziato tutti a sclopetar il povero Piero al bar!
Una piccola bugia o racconto esagerato che i friulani raccontano per divertirsi o vantarsi.
Mario è tornato dalla pesca con una storia di 'borie', giurava di aver catturato un pesce grosso come la sua auto!
In friulano, si riferisce a una persona che fa un gran chiasso e baccano, come se stesse incitando i giocatori allo stadio.
Ma sei proprio un boriònat! Senti che urla per chiamare la tua gatta!
In friulano, 'brotar' significa raccontare storie senza fine. Perfetto per chi ama fare il poeta al bar.
Uè Pieri, oggi cussì broti di storie che quasi mi pareva de esse in un film!
Un modo antico e colorito per riferirsi a una forte bevuta, sopratutto quando si eccede col vino.
Ieri sera siamo andati in osteria e ci siamo presi una trombada da paura: al ritorno cantavamo come i pifferai di montagna!
Espressione friulana che indica l'atto di camminare con passo leggero e silenzioso, come se si stesse facendo qualcosa di nascosto.
Ieri sera son tornato tardi e ho dovuto andar a sfros per non svegliare mia madre!
Letteralmente significa 'agganciarmi al friulano', ma si usa per dire che qualcuno non smetterà mai di raccontarla lunga, un vero chiacchierone.
Marco è peggio di un DJ alla radio: se gli chiedi come va, ti taca al furlan.
Espressione friulana usata per riferirsi a qualcuno che si dà arie da gran signore ma non potrebbe permetterselo nemmeno cercando sotto il cuscino.
Marco fa tanto il siorz con la camicia stirata, ma guida ancora la Panda della nonna!
In friulano, significa qualcuno che dà buca o cambia continuamente idea, spesso usato per definire chi non si presenta agli appuntamenti.
Avevo un appuntamento con Marco, ma è stato il solito scjarlìn e non si è fatto vedere.
Un termine friulano affettuoso per indicare una persona un po' svagata, che vive nel suo mondo come un cavolo pascolano in mezzo alla neve.
Uè Pieri, sempre con la testa tra le nuvole? Sei proprio un bel cjampanòt!
Termine friulano che indica il mangiare con foga, quasi divorare, come se non si vedesse cibo da giorni.
Quando la mia nonna fa le lasagne della domenica, mio fratello si mette a sbreganàr come un lupo affamato!
Modi di dire friulano per descrivere qualcosa di gigantesco o enorme, perfetto per quando resti a bocca aperta!
Quando l'ha visto arrivare con quel poc di tiramisù, tutti sono rimasti senza parole!
Esclamazione friulana utilizzata quando qualcuno vuole evitare di fare troppi ragionamenti o complicarsi la vita con pensieri profondi. Meglio vivere alla giornata!
Ti preoccupi sempre per tutto, Ale! Mejo morir che pensâr!
Un termine usato per descrivere una persona semplice e di cuore puro, a volte un po' ingenua. Insomma, il classico bonaccione che cade dalle nuvole.
Gino è proprio un purjudin: ieri si è fidato di Gianni che gli vendeva pietre magiche... per fortuna almeno sono belle per il giardino!
Usato per descrivere una persona che compra qualsiasi cosa senza pensarci due volte, spendaccione per eccellenza.
Mario è un vero spendiacins, ha comprato l’ennesima bicicletta solo perché era in sconto del 5%!
Espressione friulana per dire che qualcuno è avaro o stretto di manica con i soldi, come se tenesse il portafoglio ben nascosto nel ripostiglio della nave.
Dai Gastone, offrimi un caffè e non fare sempre quello che ghe s'àt il cuore in cambusa!
Un modo friulano per dire che qualcuno è particolarmente esaltato o al massimo del brivido.
Dopo aver bevuto quel cappuccino corretto, era talmente scjavàt che ha ballato la polka in piazza!
Un epiteto amichevolmente dispregiativo per indicare una persona egoista o avara. Deriva dal dialetto friulano e richiama l'idea del meschino.
Gigi, lasciane qualcuna di queste patatine! Non fare il bagigio stasera!
Espressione friulana che descrive una persona tranquilla come se avesse la temperature di un bicchiere d'acqua in mano.
Lui va là, con tutto 'sto casino intorno lui stava cul cjalc in man, neanche un baleno!
Letteralmente significa 'tagliare lo spago', usato per dire che qualcuno ha deciso di lasciar perdere o abbandonare una situazione.
Gianni, dopo l'ennesimo esame andato male, ha deciso di tajiar il spago e fare il circense.
Tipica espressione friulana per indicare una persona che ama chiacchierare e pettegolare tutto il giorno.
Ah, Mariuccia è proprio un balotâr, saprà sicuramente tutti i segreti del paesello!
Espressione tipica per descrivere una persona pigra che si muove al rallentatore, come se stesse 'passeggiando' in un parco.
Dai, Alvise! Muoviti a finire quel lavoro e non fare sempre il vegna parco!
Esclamazione friulana usata per esprimere sorpresa o stupore, simile a 'mamma mia!'.
Calima che bora oggi! Manco il cane vuol uscire di casa!
Colorita esclamazione usata per esprimere sorpresa, stupore o incredulità in maniera un po' sopra le righe.
Dio bòna, non ci credo che sei riuscito a mangiare tutta quella stalla di prosciutto da solo!
Espressione friulana che significa 'prendere una cantonata' o 'fare un grosso errore', letteralmente tradotta come 'trovare la botola'.
Quella volta che ha preso l'autobus sbagliato ed è finito in Slovenia, l'ha proprio cjatà la puite!
Slang triestino per indicare una persona che arriva sempre in ritardo, giustificandosi con ogni tipo di scusa inventata.
Mario è proprio un venitrìde... mi ha detto che arrivava alle sette e sono già le otto passate!
Usato per descrivere una persona che esagera le proprie capacità. L'equivalente friulano di un vanaglorioso 'bulletto'.
Non credergli quando dice che ha scalato il Monte Coglians in tre ore, Silvio è proprio uno sboròn!
Usato per descrivere qualcuno che ha mangiato troppo e si sente come una spugna imbevuta.
Ho fatto la grigliata da Marco, e adesso mi sento un vero sgionfa!
Tipico modo friulano per indicare un bicchiere di vino, specialmente quello bevuto con gli amici al bar o in cantina.
Dai Marc, te pol fermarte almanco par un tajut dopo il lavoro?
Termine affettuoso friulano per indicare un bambino o una persona giovane, spesso utilizzato con tono scherzoso.
Dai Piciul, sbrigati a venire che abbiamo fatto la fila per le giostre e sto vecio davanti raffredda! Non farmi pizzicare per niente!
Termine usato per descrivere una persona che ai pranzi di famiglia attacca bottone con chiunque si sieda in un angolino isolato, spesso per divagare su argomenti futili.
Non sederti vicino a zio Pieri oggi alla mensa della sagra, è proprio un cjanton: non smette più di raccontarti delle sue zucchine!
Usato per descrivere qualcuno che sembra sapere tutto, alla maniera del tipico 'esperto di paese' che ha un'opinione su ogni argomento.
Ma quel pierico di Nino sta spiegando a tutti come si fa il vino... e non ha mai visto una vigna in vita sua!
Nel gergo triestino, significa camminare senza una meta precisa, come quando esci solo per 'fare vasche' senza un vero scopo.
Dai, femos un scondino in centro così vediamo chi c'è in giro, magari ci becchiamo qualcuno al bar!
Esclamazione usata nel friulano per indicare un periodo in cui si è sommersi di impegni, come un calendario strapieno.
Uff! Quest'uì hebil proprio un calenderón: ho riunioni ogni giorno e un matrimonio il sabato.
Parola usata per indicare una persona che finge di sapere tutto, tipicamente riferito al classico 'sapientone' di paese.
Oh fulìn, stasera il Savins del bar ha ricominciato a raccontarci come coltivare vigneti senza mai aver toccato una zappa!
Saluto tipico friulano che serve a dirsi addio, ma anche ciao e grazie. È come il Windex: buono per tutto!
Passiamo al bar a bere una birretta? Mandi! Poi vedremo dove ci porta la serata.
Espressione triestina usata per indicare una persona che si dà arie come il vento Bora, famoso per essere sempre presente e un po' invadente al primo calar della primavera.
Gianni è proprio un Bora-rà: basta un raggio di sole e lui sta già raccontando a tutti delle sue conquiste.
In friulano significa 'fondale', ma viene scherzosamente usato per descrivere qualcuno che non brilla certo in superficie, nel senso di un po' 'pesante' o lento a capire le cose.
Ma Giorgio, sei un vero cjalùd! Ci hai messo tre mesi a capire che dovevi portare l'ombrello quando piove!
Saluto tipico friulano che si usa per dire sia 'ciao' che 'arrivederci', multifunzionale come un coltellino svizzero.
Appena entrato in osteria, il vecchio Bepi l'ha salutato tutti con un bel 'Mandi fradis!' alzando il bicchiere.
Espressione usata per indicare qualcuno che ha viaggiato lontano da casa, quasi fino a Trieste, la 'capitala' regionale.
Mamma mia, ti sei fatto un viaggio! Sei andato fin in capitala oggi?
Espressione friulana che indica far baldoria come se ogni giorno fosse una festa nazionale, o meglio, una repubblica di amici.
Hai visto quei due lì in piazza? Anche oggi si son messi a far la cjargnìa fino a notte fonda!
Fare una sosta o fermarsi a fare due chiacchiere rapide, di solito interrotte da un inevitabile caffè.
Prima del raduno, facciamo un triestìn al bar sotto casa che mi serve un po' di sprint!
Espressione usata per indicare che hai incontrato una persona schietta e diretta, tipico del carattere friulano.
Ieri al bar ho trovei un furlan: gli ho chiesto l’orario e mi ha risposto con tutta la sua cronologia del giorno!