Cosa significa "Scafuddare"?
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Verbo abruzzese che significa riscaldarsi eccessivamente vicino al camino, tipico di chi non si stacca mai dal fuoco d'inverno.
"Uagliù, che fai ancora lì? Ti scafuddi davanti al camino come un salamino?"
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A Bologna, 'scafuddare' è l'arte di immergersi in un aperitivo infinito il venerdì sera, tra salami e formaggi sparsi sui banconi a ritmo di musica, cercando giustizia per uno Spritz sempre al massimo della carica.
"Ogni venerdì in via del Pratello, senza ricaricare la bicicletta, mi sparo una sessione di scafuddare che mi lascia senza fiato: sembra quasi un concerto dei Rolling Stones mentre afferro l'oliva alimentata da strani influssi."
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A Salerno, 'scafuddare' si riferisce all'impeto disordinato con cui una persona cerca di rubare il Wi-Fi dal vicino affacciandosi alla finestra o cercando l'angolino perfetto sul balcone.
"Ieri mi sono scafuddato come un ninja sul davanzale per beccare il Wi-Fi dei vicini... Mia madre mi ha pescato e chiedeva se stavo coltivando piante sui vetri!"
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Interpretazione napoletana di 'scafuddare' usata per descrivere l'atto di tuffarsi goffamente nella folla durante un concerto o evento affollato, nel tentativo disperato di arrivare in prima fila.
"Al concerto ieri sera mi sono scafuddato tra la gente come un fulmine... e ho perso una scarpa! Ma ne è valsa la pena, era quasi faccia a faccia con il cantante!"
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Usato in modo scherzoso dai giovani genovesi per descrivere l'atto di nascondere abilmente uno snack proibito dagli sguardi attenti della mamma, solitamente per mangiarlo davanti alla TV.
"Ho scafuddato la focaccia sotto il cuscino del divano mentre guardavo la partita... Peccato che l'ho mangiata appena è iniziato lo spot delle barche a vela!"
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'Scafuddare' a Roma viene usato per descrivere quando qualcuno si immerge involontariamente in discussioni animate, spesso nei centri sociali, rimanendo intrappolato fino alla prossima pausa caffè.
"Ieri sera a Trastevere ho detto una parola di troppo e mi sono ritrovato a scafuddare in un dibattito sul monologo di Fedez! Una battaglia infinita tra chi difendeva le ingiustizie sociali e chi era lì solo per il cinema gratis!"
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Espressione pugliese che descrive il modo in cui ci si abbandona sul divano dopo una giornata stancante, come volersi fondere con i cuscini per cercare sollievo totale.
"Dopo otto ore dietro al bancone del bar, appena tornato a casa mi sono scafuddato sul divano come un polpo su uno scoglio, e da lì niente mi ha potuto rialzare, neanche l'idea delle orecchiette per cena!"
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Tra i giovani torinesi, 'scafuddare' viene usato per descrivere l'arte di sopravvivere a una lezione universitaria particolarmente noiosa, facendo finta di prendere appunti mentre in realtà si schiaccia un pisolino rapido e furtivo con gli occhiali da sole calati sul naso.
"Oggi mi sono scafuddato alla grande al corso di Macroeconomia, ma almeno con gli occhiali non hanno capito che Roncaglia parlava solo nei miei sogni!"
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A Firenze, 'scafuddare' significa perdersi in una lunga e complicata trattativa, specialmente al mercato, fino a dimenticare cosa si voleva comprare.
"Mi sono scafuddato al mercato cercando di comprare una maglietta; alla fine sono uscito con tre magneti e non so nemmeno perché li ho pagati undici euro!"
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'Scafuddare' nel dialetto palermitano indica un tentativo disordinato e caotico di fare qualcosa, spesso in cucina, che finisce in un pasticcio.
"Domenica volevo fare le arancine, ma ho solo scafuddato: riso appiccicato ovunque, zafferano senza aroma e mamma disperata per il caos!"